Il Crocifisso nero (Cristu gnoru)
Pubblicato da Adele Polo - Dirigente Scolastico in PUNTO DI INCONTRO - APS / Banca dei Saperi e del Saper Fare · 15 Maggio 2021
Il Crocifisso nero (Cristu gnoru)


Il Crocifisso nero (Cristu gnoru)
"Com'è dolce stare davanti al Crocifisso,
semplicemente rimanere sotto lo sguardo
pieno d'amore del Signore!".
(Papa Francesco)
Domani 16 maggio, la Parrocchia Cattedrale di Nardò Maria SS. Assunta, in occasione della festa
dell'Ascensione, sarà protagonista dei festeggiamenti religiosi in onore del Santissimo Crocifisso (lu Cristu gnoru). Meno "famoso" del Crocifisso di Galatone, a cui la comunità del limitrofo paese dedicava tre giorni di festa (lu panieri, in tempo di non Covid) e di solenni celebrazioni, il "crocifisso nero" è un


capolavoro medioevale di arte straordinaria che non si lascia intrappolare in schemi o descrizioni predefinite, lasciando ancora aperta la ricerca (e il mistero che ne deriva) sulle sue origini, dalle basiliane a quelle romaniche, sul suo colorito, sull'icona e sulla sua storia.
Vero è che il Cristo è di tutti, nonostante sia conosciuto solo dai neritini, e il suo volto mesto insieme al colorito della pelle (il materiale ligneo che gli dà vita, il tempo, il calore delle candele?) hanno tanto da raccontare e da insegnare, ancor più oggi, alla fine (si spera) di una pandemia che ci vede spaventati e soli. Accoglienza, unione, condivisione, aiuto reciproco, comunità e comunione.


Un ritorno all'essenziale, al dialogo con se stessi, con la propria storia personale e comunitaria.
Per chi si volesse recare a visitarlo, il “Crocefisso” è collocato nella Cappella del Crocefisso, posta nella navata sinistra della magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta a Nardò, uno scrigno di opere d'arte e tesori inestimabili.

Ci auguriamo che tali ricerche e studi, ricchi di passione e di impegno nel preservare la storia della comunità e i suoi simboli, possano trovare l'interesse e l'attenzione che meritano, in quanto tesi a rendere sempre vivi il senso e la natura della nostra identità civile e culturale, oltre il tempo e oltre ogni confine.
E così sia.
Adele Polo