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Pantaleone Pagliula

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PANTALEONE PAGLIULA
                            Nardò,  12 Maggio 2021

“ La foresta pluviale amazzonica ha rilasciato il 20% in più di anidride carbonica rispetto agli ultimi 10 anni. Incendi e deforestazione sono la causa principale”


 

Questa notizia   pubblicata dalla rivista ufficiale americana  della National Academy of Sciences    ( PNAS ) è sconcertante. L'Amazzonia ha perso la sua funzione vitale e non riesce più a compensare l'emissione dei gas che stanno avvelenando il mondo. Da tempo  c’era il sospetto ma adesso è arrivata la conferma con i dati scientifici.   La grande foresta pluviale, il nostro polmone, ha rilasciato nell'atmosfera il 20% in più di anidride carbonica di quanta ne ha assorbita negli ultimi dieci anni.  Dal 2010 al 2019 il bacino amazzonico brasiliano ha emesso 16,6 miliardi di tonnellate di CO2 mentre ne ha assorbite 13,9 tonnellate.
Purtroppo  l'Amazzonia ha capovolto il suo ruolo e adesso è un vero emettitore di gas. I ricercatori non sanno fino a quando continuerà questo processo ma temono che possa essere irreversibile fino a quando il livello di emissioni e di inquinamento in questo immenso continente non calerà drasticamente.
Lo studio del PNAS  ha anche dimostrato che la deforestazione - con i soliti incendi e i tagli degli alberi - è aumentata di quasi quattro volte nel 2019 rispetto ai due anni precedenti. Si è passati dal radere al suolo un milione di ettari a 3,9 milioni che corrispondono a  un'area, ricordano gli scienziati, grande quanto l'Olanda. Gli ecosistemi, ricordano gli esperti, sono un alleato cruciale nella battaglia per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica che nel 2019 ha superato i 40 miliardi di tonnellate.
Questa allarmante notizia significa che le foreste emettono i veleni piuttosto che assorbirli: non più pozzi naturali che conservano i gas ma luoghi che li espellono perché ormai sature. Continuando in questo modo la giungla diventerà una savana e poi una terra arida, senza più un filo di verde. Le conseguenze sarebbero devastanti per tutto il globo.
Purtroppo anche l'Amazzonia è a rischio e fa parte di quella dozzina di "punti di non ritorno" del sistema climatico come  le lastre di ghiaccio in cima alla Groenlandia e nell'Antartico meridionale, il permafrost siberiano carico di CO2 e metano, le piogge monsoniche in Asia meridionale, gli ecosistemi della barriera corallina, le correnti a getto. Questi punti di non ritorno sono sottoposti a stress e inquinamento e lottano per contrastare le emissioni, per equilibrare il clima, per far sopravvivere il Pianeta che stiamo uccidendo.
L’Amazzonia rappresenta sempre di più il simbolo di un momento storico critico.                                                                      
In nome di un sistema economico critico vorace e affamato stiamo mettendo a repentaglio una delle più grandiancore di salvataggio dell’umanità sul pianeta, una culla unica di biodiversità e uno scrigno di diversità umana ed ecologica.
Le scelte che ognuno di noi deve fare nel nostro piccolo per salvaguardare l’ambiente che ci circonda , le scelte dell’intera umanità e della politica che compiranno sull’Amazzonia definiranno il futuro che ci attende.

Pantaleone Pagliula

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