LA SALUTE DIMENTICATA

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LA SALUTE DIMENTICATA

NARDO' FOTO ARTE STORIA
Pubblicato da Teresa Polo - Funzionaria ASL in BANCA DEI SAPERI E DEL SAPER FARE · Domenica 23 Ott 2022
Teresa Polo - Funzionario Asl Nardò
 
La salute dimenticata

Sono periodi in cui il cittadino neretino inizia a percepire, direttamente sulla sua pelle, un inizio di trascuratezza sia fisica che economica. Le vicessitudini sanitarie del periodo che stiamo attraversando si accentuano, anche e soprattutto, per la mancanza di un ospedale a livello locale.
 
L’Ospedale cittadino, il ‘Sambiasi’ fu istituito nel 1874. Fu creato con le rendite della Congrega della Carità che facevano conto sull’importante legato dei fratelli Giuseppe Oronzo e Fabrizio Sambiasi. A quel legato si unì anche il Comune di Nardò con un sussidio annuo. Il neonato “Ospedale Civile Sambiasi” doveva servire per la cura dei malati poveri della città e dei malati forestieri di passaggio. Il Sambiasi, regolato da uno Statuto organico approvato con Regio decreto 15 Maggio 1885, era amministrato, con pieni poteri, dal vescovo ‘pro tempore’ della Diocesi di Nardò. (*)
L’assenza di un Ospedale pienamente operativo come il Sambiasi rimane per Nardò ed il suo popolo un problema rilevante.
La sua chiusura è piena di misteri, di contraddizioni e di grossi interrogativi.
Si, proprio cosi', gli interrogativi scaturiscono anche in considerazione del fatto che, l'Ospedale di Nardo', si reggeva su un “LASCITO”, da parte della famiglia dei “SAMBIASI”, fra le piu' antiche, nobili e benemerite di Nardo'.
 
L’Ospedale aveva il compito di occuparsi degli ammalati poveri, come estremo gesto di vera carita' e forte amor proprio con la differenza, attuale, che, con i finanziamenti pubblici, non si riesce ad assistere, in quanto sopraffatti dalla burocrazia.
Tornando indietro nel tempo, e considerando la vera natura del “LASCITO”, cosa ha portato alla decisione drastica, dannosa e fuorviante per il nostro paese, ad individuare una forza giuridica tale da eliminare un “LASCITO”?
Era una volonta' testamentaria dei benemeriti che fu rilasciata ad un notaio.
Questo documento è ricco di una umanita' infinita. E rende ai suoi fautori onore infinito. Grazie al loro pensiero, che andava oltre il tempo e con capacita' di alto intelletto permetteva, già da allora, di anticipare e attuare assistenza medica a domicilio, cure e distribuzione di medicinali ad ammalati, soprattutto i poveri di questa citta'.
In forte antitesi con gli atteggiamenti attuali e moderni che, poi, tutto sommato, ne hanno determinato la sua chiusura.
Cosa fu così forte da decidere di sopprimere e schiacciare e annullare il cuore cosi grande e nobile dei “Sambiasi”, nonostante le regole dell'Istituzione Amministrativa di un tempo, che rimane documentata. E alla fine, quindi, del tutto ignorata in quanto si regge su un “ LASCITO”, anche se risalente a oltre 200 anni fa.
Coloro che disposero questo gesto di volonta', lasciarono tutto ad esclusivo godimento dei concittadini. Persone grandi, encomiabili, ricchi di cotanta gloriosa nobilta' cui si aggiunsero sconosciuti benefattori che vollero raccomandarsi al Sindaco della citta' e al Vescovo Diocesano e loro successori, di vigilare costantemente sulle loro disposizioni, che non sarebbero mai dovute venir meno.
Ma, tale vicenda, piena di puro altruistico pensiero umanitario, non ha avuto riscontro nella politica degli anni '70 in poi.
Perche', questo lascito, fu rispettato sino agli anni '70 dello scorso secolo, ma, dopo, con la riorganizzazione sanitaria italiana, rivide tutto l'assetto della gestione, sopprimendo anche l'Ospedale di Nardo'?. Sono gli anni, in cui, misteriosamente, non si ebbe piu' notizia.
Le norme legislative portarono ad un cambiamento per la soppressione di ospedali, tali da scavalcare anche un “LASCITO TESTAMENTARIO” e le volonta' d'animo di soggetti di una umanita' inestimabile che donarono beni personali per curare i poveri.
 
Forse, il tempo, ha cambiato gli animi e gli uomini. Ha cambiato, soprattutto, il pensiero di chi governa, non esiste piu' il fine “umanita'”.
Quello che è rimasto tale, e sempre, è la vulnerabilita' dei poveri, la loro debolezza del
proprio speranzoso pensiero il loro destino soccombente a tutti i cambiamenti, compreso quello di non essere piu' assistiti gratuitamente.
Dobbiamo, quindi, dire grazie ai cambiamenti sociali selvaggi e discriminatori che porteranno vantaggio solo a chi ha mezzi e capacita' di  difendersi; il resto sara' escluso dal mondo ed emarginato, suo malgrado, non avendo le minime possibilita' per potersi adeguare o a stare al passo con i tempi.
Tale processo alimentera' discriminazioni sociali, anche nei giovani, e di conseguenza nei rapporti umani.
 
Il gesto dei “SAMBIASI” non era solo il fatto di assistere i bisognosi in modo gratuito, ma lanciava un messaggio che rappresentava la salute come un diritto per ogni individuo, come processo di dignita' e rispetto per se stessi e per gli altri per una societa' civile.

Teresa Polo


(*) Una storia completa degli Ospedali di Nardò può essere approfondita sul sito #fondazioneterradotranto.it in un articolo pubblicato dal Dr. Marcello Gaballo all’indirizzo:
www.fondazioneterradotranto.it/2012/07/20/per-una-storia-degli-ospedali-a-nardo/
 




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